Distribuire la propria musica hip hop e guadagnare con Spotify

da Storia e curiosità

Info generali su Spotify

Spotify è un servizio di streaming musicale lanciato nell’ottobre 2008 che offre la possibilità di ascoltare una selezione di brani on demand di artisti, case discografiche ed etichette indipendenti di tutto il mondo, tramite ricerca diretta o mediante svariate playlist raggruppate per genere, mood, collocazione temporale.

Con più di 140 milioni di utenti attivi mensili e più di 70 milioni di abbonati nel 2018 Spotify è sicuramente uno dei mezzi più adatti per diffondere la propria musica Hip Hop e Trap nel mondo. Ma come si fa a caricare del materiale su Spotify?

In questo articolo daremo risposte precise, per questo se il Tuo scopo è quello di caricare e distribuire la Tua musica Hip Hop con Spotify ti consiglio di continuare la lettura.

 


Come “caricare” la propria musica Hip Hop – Trap su Spotify

TuneCore è una piattaforma di distribuzione musicale che si occupa di distribuire la musica degli artisti iscritti al servizio su tutte le maggiori piattaforme esistenti, tra cui appunto Spotify (oltre che iTunes, Amazon Music, Apple Music, Google Play etc.). Permette inoltre agli abbonati di raccogliere proventi dai servizi di streaming e vendita digitale dei propri brani e dischi, oltre che di monitorare le varie royalties sui diritti d’autore e le licenze di sincronizzazione (ovvero quando la musica viene utilizzata in un formato audiovisivo, come ad esempio un film) generate dalla vendita online dei propri prodotti, con pagamenti in valuta locale.

Come iscriversi a Tunecore

Per iscriversi a TuneCore è necessario:

1 – Andare sul sito www.tunecore.com e cliccare su “ACCOUNT GRATUITO” nell’angolo in alto a destra della pagina.

2 – Inserire le informazioni nei campi richiesti e cliccare su “CREA ACCOUNT“.

Una volta ricevuta l’email di conferma, basterà cliccare sul link contenuta nell’email per verificare l’account TuneCore appena creato. Appena reindirizzati sulla dashboard, sarà possibile selezionare di quale servizio avvalersi tra i due offerti da TuneCore, o se avvalersi di entrambi:

1 – il servizio di distribuzione musicale, grazie al quale la musica verrà distribuita nei vari store digitali (tra i quali è selezionabile anche Spotify) e della quale si riceverà il 100% dei proventi generati dalla distribuzione qualora venisse venduta o riprodotta in streaming. In pratica, ogni volta che qualcuno acquisterà un nostro brano/album o verrà raggiunta una certa soglia di streaming su un digital store (parleremo di questo in maniera dettagliata più avanti), verremo pagati del corrispettivo importo.

2 – il servizio di Publishing Administration, con il quale (tramite un ulteriore pagamento una-tantum di 69,99€) verrà incassato il denaro delle royalties OLTRE a quello di distribuzione e vendita, ovvero se le nostre creazioni verranno riprodotte anche in altri ambiti oltre a quello dello streaming digitale (ad esempio, se verranno utilizzate in un video), riscuoteremo del denaro in quanto autori del materiale audio utilizzato.

A questo punto sarà possibile caricare la musica che si intende pubblicare, specificando titoli, genere e il nostro nome da artista, e una volta effettuato il pagamento, TuneCore si occuperà di verificare che il formato sia ottimale per la distribuzione e, dopo circa un giorno, distribuirà la musica nei digital store che avremo selezionato.

Spotify mediamente rende disponibile il nuovo materiale ricevuto dopo 5 giorni lavorativi, quindi occorrerà aspettare questo lasso di tempo per vedere (e cominciare potenzialmente a guadagnare) la nostra musica sul portale.

 


Quale musica Hip Hop possiamo caricare su Spotify?

Su Spotify si può caricare qualsiasi brano o album di nostra proprietà artistica. Questo vuol dire che potremo caricare singoli, album (anche strumentali), EP di cui siamo gli autori, prestando attenzione, in caso di collaborazioni, di dare credito a chi di dovere durante la procedura di upload del materiale su TuneCore (che si tratti di un altro artista, come nel caso di un featuring, o del produttore della strumentale, ecc.).

Bisogna prestare particolare attenzione se si intende caricare del materiale contenente samples provenienti da altri brani di cui non siamo proprietari e sui quali non abbiamo stipulato accordi per il diritto di pubblicazione: la musica così caricata “illegalmente”, potrebbe essere rimossa (e, nel peggiore dei casi, potrebbero esserci grane legali con i proprietari e gli autori delle tracce campionate). Assicurarsi sempre, dunque, quando si pubblica qualcosa, di avere il diritto di farlo.

Altro punto fondamentale è assicurarsi di pubblicare sempre materiale della massima qualità possibile. Avere materiale originale, ben mixato e masterizzato (evitando quindi ad esempio di pubblicare un brano registrato “alla buona” su una base free di youtube) aiuterà sicuramente la nostra musica ad essere più gradita e di conseguenza, più diffusa e venduta.

Una volta che il nostro materiale verrà pubblicato, potremo creare il nostro profilo artista, in modo da ottenere preziose informazioni sui brani da noi caricati; per fare questo, basterà scaricare l’applicazione Spotify for Artists e identificarsi, cercando il nostro nome artista nel motore di ricerca e abbinandolo con del materiale presente su Spotify. Il profilo verrà dunque verificato e convalidato (con tanto di spunta blu!), e potremo gestirlo a nostro piacimento.

 


Spotify for Artists – Spotify per gli artisti

La gestione del profilo artista avviene mediante l’app Spotify for Artists. Il primo passo da fare è la personalizzazione dell’account, che consiste nella gestione di quattro sezioni principali:

1 – Immagine profilo, dove possiamo caricare una nostra foto o il proprio logo
2 – Artist’s Pick, che si trova subito sotto l’immagine profilo, dove potremo scegliere di pubblicare, per la durata di due settimane, un brano, un album o addirittura un’intera playlist (nostra o non) che ci piace, correlata da un breve messaggio.
3 – Artist Playlist, dove potremo pubblicare in modo permanente una playlist di nostro gradimento.
4 – La seziona About, dove ci occuperemo della compilazione di una breve biografia sul nostro conto e (tramite la sezione “edit”) la selezione di una galleria di immagini da caricare.

Spotify for Artists offre inoltre la possibilità di monitorare una serie di dati riguardanti la musica caricata sulla piattaforma. L’app tiene traccia del numero di streaming dei brani caricati, la loro provenienza geografica (permettendoci di controllare dove la nostra musica viene ascoltata di più) e anche la loro fonte, ovvero se si tratta di streaming provenienti dal canale dell’artista, da una playlist creata da un utente esterno oppure da una playlist ufficiale di Spotify.

 


Quanto si guadagna con Spotify?

Spotify paga le royalties per ogni streaming che avviene sulla piattaforma, trattenendo per sè il 30% circa del denaro generato. Questo significa che il restante 70% viene distribuito ai publisher, alle etichette, agli autori e agli artisti.

In qualità di artista indipendente, e utilizzando un servizio di publishing come TuneCore (che garantisce tutte le royalties all’autore), si ottiene il 100% del denaro generato dalle proprie tracce, ovvero la nostra parte di quel 70% ridistribuito da Spotify entra tutta in tasca nostra.

Uno streaming genera in media tra i 0.006 e i 0.008 dollari statunitensi (non tutti gli streaming “valgono” uguale, dipende dalla loro collocazione geografica); questo significa che 500.000 streaming fanno guadagnare all’artista indipendente una cifra stimata tra i 3000 e i 4000 dollari.

Come per la maggior parte delle piattaforme online anche con Spotify per guadagnare bene bisogna fare numeri importanti. Questo non significa che se i nostri numeri sono bassi non dobbiamo iscriverci, anzi, essere posizionati online professionalmente può aiutarci nel proporre la nostra musica (ad etichette e locali) in modo più professionale (e potenzialmente con compensi migliori).

 


Fare più numeri su Spotify, le Playlist Hip Hop (e non solo).

Le playlist di Spotify sono probabilmente il metodo migliore per diffondere il più possibile la propria musica. Esistono tre tipi differenti di playlist su Spotify:

1 – le playlist personalizzate, ovvero quelle playlist create tramite algoritmi calcolati sulla base degli ascolti di ciascun utente Spotify, che raggruppano il tipo di musica che potrebbe piacere all’ascoltatore; più follower si hanno su spotify e più il numero di playlist di questo tipo che potrebbero trasmettere le proprie tracce aumenta.

2 – Le playlist editoriali, ovvero quelle playlist create dal team di editori di Spotify, che selezionano vari brani da proporre in playlist divise principalmente per genere e mood; ogni artista può proporre la propria musica perchè venga inserita in queste playlist, vedremo tra poco in che modo.

3 – Le playlist create dagli ascoltatori, ovvero dagli stessi utenti Spotify sulla base delle proprie preferenze.

Dato che le playlist personalizzate e quelle create dagli ascoltatori non possono essere direttamente influenzate dagli artisti (se non con la loro crescita di follower), per diffondere la propria musica bisogna puntare alle playlist editoriali.
Ecco gli step da seguire per candidare il proprio brano ad una playlist di questo tipo:

– selezionare una traccia da proporre che non sia già stata pubblicata (quindi in pre-release), almeno una settimana prima della data di pubblicazione prevista; per fare ciò, dalla versione desktop di Spotify for Artists, bisogna cliccare su “catalog” e poi su “upcoming” per vedere le proprie tracce in uscita. Prima la si candida, maggiori sono le possibilità che venga scelta.

– Cliccare su “Submit a song” in corrispondenza della traccia scelta; se la release è composta da un album o da un EP, sarà possibile selezionare solo un singolo brano, quindi bisogna scegliere con cura quale candidare!
– Compilare il modulo inserendo tutte le informazioni inerenti la canzone, tra cui genere, sottogenere, mood e stile, oltre che lingua originale del testo (se presente).

– Selezionare la città con la quale ci si identifica maggiormente, senza che per forza questa sia quella dove si vive: si potrebbe scegliere in base a dove il proprio genere è più diffuso, o la città dove si hanno più fan e followers.

– Fornire una descrizione della canzone, magari inserendo le fonti di ispirazione.

– Cliccare “Submit”.

Ora non resta che aspettare (e sperare..) che il proprio brano venga inserito in una delle playlist editoriali di Spotify; questo procurerà sicuramente un cospicuo aumento degli streams e, con questi, genererà anche del denaro.

 

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