L’evoluzione della produzione hip hop

L’hip hop non inventa nulla ma reinventa tutto!

Con questa frase che risuona nell’aria voglio raccontarti come secondo la mia esperienza e le testimonianze dirette degli artisti hip hop di successo il mondo della produzione hip hop si è evoluto fino al giorno d’oggi.

Storia dell’hip hop

Il genere hip hop nasce a new york, nel bronx, in un contesto sociale svantaggiato. Quello che doveva essere un quartiere di riscatto sociale e ricchezza si è trasformato in un luogo di emarginazione sociale e culturale.

In questo ambiente dove i ragazzi erano pervasi dalla noia e le uniche cose che consentivano di sentirsi parte di un movimento erano le gang di strada, nasce la musica hip hop.

I primi rapper erano dei vocalist, i primi produttori dei dj che per animare le feste utilizzavano giradischi e vinili creando dei mashup e remix “a mano”.

In che modo la tecnologia ha influenzato la musica hip hop?

Moog e Michael Jackson

Il sintetizzatore è il primo punto di rottura nel mondo della produzione hip hop perché ha permesso ai produttori di creare musica senza chiamare per forza degli strumentisti e seguire il percorso classico di produzione con una band musicale.

Nel caso non ne fossi a conoscenza, devi sapere che per synth (sintetizzatore in italiano) si fa riferimento agli strumenti elettronici in grado di generare dei suoni, artificiali oppure riprodurre suoni che esistono in natura.

Negli anni 60′ i sintetizzatori si sono sviluppati grazie all’avvento del cinema e del suo sviluppo audio visivo.

Moog è stato colui che ha portato il synth ad un livello più commerciale, grazie alle sue intuizioni vennero prodotti dei sintetizzatori facilmente accessibili “alla massa” portando degli strumenti semi-modulari che potevano essere utilizzati anche da hobbisti e semplici appassionati di musica.

Il sintetizzatore negli anni 80′ diviene di uso comune e artisti come michael jackson, producendo canzoni di successo con all’interno famosi presets, sdoganarono questo nuovo approccio di composizione musicale.

Da dj a Produttore

Lo strumento che più di tutti ha influenzato il mondo della produzione hip hop è il campionatore. Il campionatore venne realizzato da Roger Linn che aveva l’intenzione di creare una drum machine (è per questo motivo che ci sono dei pad sullo strumento).

Senza rendersene conto fece un grandissimo piacere ai dj hip hop e gli permise di creare della musica nuova partendo da brani e samples editi.

Il campionatore è lo strumento che consente di registrare ritmiche e melodie; di modificarle e risuonarle con disposizioni personalizzate andando così a produrre delle sequenze e strutture originali.

Snare_produzione

Afrika Bambata

Così come i sintetizzatori anche le drum machine hanno permesso di poter suonare senza possedere fisicamente lo strumento musicale, in questo caso la batteria.

Anche in questo caso prima di essere accettato, il suono della drum machine ha avuto bisogno di essere utilizzato all’interno di canzoni di successo, in particolar modo quelle di afrika bambata.

Tutti noi oggi apprezziamo il suono della roland 808 ma nel momento della sua release nel 1980 non venne benvista perché considerata troppo artificiale e dalle sonorità poco credibili.

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La Trap Music

Il movimento trap affonda le sue radici nella Miami Bass Music, musica anni 80′ di Miami che prevede l’utilizzo di suoni più elettronici che accompagnano le batteria della 808.

Il genere musical trap si è evoluto nei decenni e ha preso le influenze da varie regioni degli Stati Uniti, in particolar modo dal sud: Huston, New Orleans, Missisipi, Atlanta e appunto Miami.

Il momento in cui però il genere prende piede, con l’uscita nel 2002/2005 dei dischi di T.I, Young Jeezy, Gucci Mane Three Six maphia coincide con l’avvento del digitale e non a caso si pone nella scena come genere musicale in cui il tappeto sonoro è figlio dei computer e gli studi in casa.

L’avvento del digitale

Lo sviluppo della tecnologia ha consentito di realizzare dei computer con dei processori in grado di supportare software di produzione musicale: FL Studio, Logic Pro, Cubase etc. (in alcuni casi con nomi differenti da quelli che conosciamo oggi).

Questo sviluppo coincise con una grandissima crisi discografica che vide la chiusura di studi musicali di piccole e medie dimensioni per fare spazio all’home recording.

Non solo, questa crisi venne accentuata dalla pirateria e mette in ginocchio il sistema discografico che si chiedeva come potesse sopravvivere: fortunatamente vennero in soccorso iTunes e le piattaforme di streaming.

A livello di produzione musicale, il digitale ha cambiato le carte in tavola, produttori che precedentemente erano “costretti” ad acquistare attrezzature hardware di synth, drum machine, campionatori, si ritrovarono con la possibilità di produrre musica con un personal computer.

La produzione oggi

Al giorno d’oggi è possibile acquistare delle librerie di strumenti musicali campionati, che consentono quindi di utilizzare degli strumenti veri all’interno di un ambiente di lavoro virtuale/digitale.

La musica Trap è figlia del computer per quanto riguarda la produzione ed è stata parecchio influenzata dai software: le sue sonorità, più digitali ed elettroniche ne sono la conferma.

Quello che mi sento di dire è che: “la differenza in quest’epoca di digitalizzazione la fanno le persone non le macchine”.

Lo stesso sistema utilizzato da un producer multiplatino può tranquillamente essere disponibile per un adolescente che produce musica in casa propria.

Proprio per questo motivo ti consiglio di studiare tanto, diventare un esperto produttore per cercare di far valere le tue idee musicali: INFO CORSI!

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