Come produrre una melodia con l’arpeggio
Introduzione
Cosa fa un arpeggio? Come si crea? Come si possono creare delle melodie interessanti con questa tecnica di composizione?
In questo articolo ti illustrerò come creare delle melodie utilizzando la tecnica dell’arpeggio: creeremo insieme degli arpeggi “a mano” all’interno dell’editor dei tasti e successivamente utilizzeremo l’arpeggiatore nativo di FL Studio.
In anteprima: il risultato finale!
Arpeggiato
Cos’è un arpeggiatore?
L’arpeggiatore è uno strumento di sintesi che utilizza dati midi o tensioni di controllo di pitch per scorrere tra una serie di note. Gli arpeggiatori prendono il nome dall’arpeggio, un fenomeno applicabile tramite la teoria musicale in cui le note di un accordo vengono suonate in sequenza anziché simultaneamente.
Armonia vs arpeggio
Come si crea un arpeggio?
Un arpeggio si costruisce suonando delle note in sequenza, solitamente si utilizzano le note di un accordo (1-3-5). Questa tecnica è particolarmente efficace nel momento in cui sei alla ricerca di una melodia che abbia più “groove” e ritmo rispetto ad una progressione di accordi in sustain.
Costruiamo una progressione di accordi
Ora scriviamo una progressione di accordi e poi sviluppiamola fino a creare l’arpeggio.
Per fare questo esempio utilizziamo la scala di “DO minore Armonico” una scala molto bella che ha delle sonorità latine, per certi versi simili a quelle di Travis Scott e tanti altri.
Di seguito la scala di DO minore armonico con tutti i gradi della scala riportati (lo schema è da leggere in orizzontale mi raccomando).
Partendo da questo specchietto andiamo a costruire una progressione di accordi: I – IV – VII – V.
È molto semplice, quando trovi scritto “I” (primo grado), non dovrai far altro che suonare le note contrassegnate in blu (1-3-5):
Accordo I = Do – Re# – Sol
Accordo IV = Fa – Sol# – Do
Accordo VII = Si – Re – Fa
Accordo V = Sol – Si – Re
Per correttezza tengo a precisare che l’accordo è stato scritto a parti strette, spostando le note in modo tale che non ci sia troppo divario tra la nota più bassa e quella più acuta della progressione.
Progressione accordi
Costruiamo un arpeggio
Trovata la progressione di accordi che ci piace passiamo alla costruzione dell’arpeggio, tutto ciò che dobbiamo fare è prendere le note degli accordi e distribuirle di modo che compongano una melodia.
NB: la durata delle note può variare, nell’esempio sono stati utilizzati dei quarti perché il brano è veloce 147 BPM ma puoi benissimo usare degli ottavi etc.
Arpeggio
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Sviluppare l’arpeggio
Nei paragrafo precedenti ti ho suggerito di prendere le note degli accordi e suonarle in sequenza per creare l’arpeggio.
Bene!
Se ci hai fatto caso però le note degli accordi sono 3 mentre quelle dell’arpeggio sono 4.
Ho deciso di scrivere 4 note semplicemente per completare le misure senza lasciare degli spazi vuoti. Quello che mi interessa ora è spiegarti che note utilizzare come quarta.
Nell’arpeggio scritto insieme la quarta nota dell’arpeggio corrisponde esattamente alla prima nota suonata un ottava sopra.
Sappi che puoi tranquillamente usare altre note e non per forza dell’accordo. Personalmente ti consiglio di sperimentare il più possibile cercando di seguire il tuo gusto musicale.
Un pattern che sicuramente funziona (te lo faccio ascoltare tra poco) lo puoi scrivere andando a copiare nella quarta nota dell’arpeggio la seconda nota (ovvero il 3) in questo modo:
Arpeggio (1-3-5-3)
Gli arpeggiatori
Ora che sai come si scrive un arpeggio ti sarà molto più semplice capire il funzionamento di un arpeggiatore.
In questo specifico esempio utilizziamo quello di FL Studio (va bene anche quello di Logic Pro, Cubase, piuttosto che nei vari synth).
In FL Studio l’arpeggiatore lo puoi richiamare nelle impostazioni del canale, dove si cambia il pitch, la nota, la polifonia etc. e la cosa interessante è che lo puoi attivare su qualsiasi sample e sintetizzatore.
Funzioni dell’arpeggiatore di FL Studio
TIME: con questo parametro è possibile modificare la velocità della sequenza. per impostarlo a tempo devi cliccare sul knob con il tasto destro del mouse e dal menù a tendina schiacciare su “set”.
Ruotando il pomello “time” contornato di arancione invece lo puoi regolare senza quantizzazione con la possibilità di sperimentare degli effetti di swing.
GATE: parametro che consente di modificare il decay e la release del suono. Un gate basso vorrà dire “nota corta” e viceversa. Davvero consigliato per creare degli effetti di pluck e staccato.
SIMBOLI IN ALTO: up, down. random etc definiscono la variazione del pattern, se le note salgono o scendono. Fondamentale per regolare la sensazione di tensione e soluzione della sequenza.
SLIDE: ottimo per degli effetti di stop, davvero consigliato come layering.
CHORD: nel caso in cui suono gli accordi, conviene lasciarlo su auto (sustain) oppure none, altrimenti si possono scegliere tipologie di chord differenti (sconsigliato)
Risultato finale
Nell’arpeggio che ti ho fatto ascoltare ad inizio articolo è stato utilizzato il preset “dream Bell” del sintetizzatore “sytrus” con la sequenza di accordi che abbiamo costruito prima impostando l’arpeggiatore come nell’immagine che segue (BPM del progetto sempre 147)
Risultato Finale
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